giovedì 24 settembre 2009

Sono Partito Democratico e non sono mai arrivato

Dal Corriere della Sera.



L'esponente del PD a Buonconvento in provincia di Siena
D'Alema: «Governo è inadeguato»
Per l'ex ministro degli Esteri «non è vero che l'opinione pubblica italiana sta con lui. Il Paese è diviso»

SIENA - «La guida politica del paese è inadeguata. Non è vero che l'opinione pubblica italiana sta con lui». Massimo D'Alema dal palco di Buonconvento, in provincia di Siena, dove si è tenuto un dibattito « Ribelli di oggi e di ieri: c'è ancora voglia di cambiare il mondo?», spiega anche che sta vivendo un momento di incertezza. «La verità è che il nostro paese è profondamente diviso».
LE ELEZIONI - E arrivo subito l'esempio. «Alle ultime elezioni politiche un terzo degli italiani non ha votato - ha spiegato l'ex premier - e i due terzi che hanno votato si sono divisi: il 45% con il partito che è al governo, il 55% con le forze politiche sono all'opposizione. Quindi è il caso di dire che semmai un italiano su tre sta con lui -ha aggiunto senza mai nominare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi- e gli altri due su tre sono genericamente contro di lui».
LAICITA' - Subito dopo passa a parlare del Pd. «Un partito come il nostro deve essere l'erede della migliore tradizione democristiana in materia di difesa della laicità della politica e dello Stato». E alla domanda su cosa avesse in comune con Paola Binetti, D'Alema ha risposto: «Apparentemente molto poco per quanto riguarda le convinzioni morali e religiose, ma concretamente ad esempio molto in comune quando si tratta del valore della famiglia, cosa per me molto importante. Per il resto abbiamo punti seri di divergenza». E ha aggiunto: «Io credo nella laicitá della politica, un convincimento che non deriva dalla tradizione comunista ma da quella democristiana. Non si può pretendere di imporre i propri valori con la forza delle leggi». E poi l'attacco. D'Alema ha sottolineato come oggi invece ci sia una classe dirigente al governo che testimoni il contrario nella propria vita privata quei valori che invece professa a parole, «sperando probabilmente poi di farsi perdonare i propri peccati dalla Chiesa».
IL FUTURO - E per quel che riguarda le nuove generazioni, ha spiegato: «Abbiamo bisogno di un partito vero, capace di formare e selezionare la nuova classe dirigente. Un partito che sappia mettere alla prova innanzitutto i giovani, facendoli crescere e sia in grado di formare la nuova classe dirigente».




Sono perle di saggezza, quelle del candidato ombra al vertice del PD. Parole da brividi - attenzione, "il Governo è inadeguato" - , tanto memorabili da rappresentare il nulla. Eppure, in tutta questa dissolvenza c'è qualche spunto interessante. D'Alema invita a "creare un partito vero". Bene, almeno adesso abbiamo la conferma che quello che si fa chiamare Partito Democratico è uno scherzo. E' quel "mettere alla prova i giovani", che sa di minaccia reale. Perchè può capitare che i giovani falliscano, o si facciano strane idee, come Debora Serracchiani. E quindi i Grandi Saggi devono tornare a rimboccarsi le maniche, a far vedere loro come si fa. E in ciò, il Conte Max è indubbiamente un maestro.

Adrian was there