Una settimana fa avevo il piacere di conoscere Sabina Guzzanti. Con macchina e capelli tirati a lucido per l'occasione, ero andato a prenderla a Milano assieme a Paolo, per scortarla poi a Brescia, affinchè partecipasse ad un evento organizzato dal nostro Gruppo MeetUp. Con lei c'era anche Romina, sua collaboratrice, addetta all'ufficio stampa dell'Ambra Jovinelli di Roma. Queste persone, assieme a Giulia, altra meravigliosa perla del MeetUp, mi hanno consentito di realizzare un piccolo sogno. Quello di vedere negli occhi lucidi di mia madre e mio padre la consapevolezza che la passione del proprio figlio per questa attività non è mal riposta, ma va coltivata, e con essa l'incitamento ad andare avanti, a non mollare, a tenere duro. Come forse poche volte nelle mia vita, quel giorno mi sono sentito fiero di me stesso.
Vi voglio bene, senza di voi non sarei niente.
Che esperienza stupenda.
Dopo il Vajont, un altro ricordo che porterò nel mio cuore per lungo tempo.
Ho visto la gente in piedi, o seduta per terra, ad empire un cinema vecchio stile, con platea e tanto di balconata, che con tutta quella gente sembrava ancora più grande, immenso. Un altro Nuovo Cinema Paradiso.
Saranno stati cinquecento posti, a stento. Un limite travolto dalle centinaia di persone accorse a vederla. Centinaia di persone che nel mio piccolo ho contribuito a portare lì, perchè avessero modo di ascoltare dal vivo la voce di un'artista che ogni giorno di più scopro essere eccezionale, forte e tenace.
Seppur in fretta e furia, fra dubbi e incertezze, abbiamo realizzato un'impresa.
La proiezione del film "Le ragioni dell'aragosta", l'ultimo di Sabina, il secondo dopo "Viva Zapatero!" e il dibattito a seguire, con lei presente in sala, sono stati un successo. Una sala gremita, entusiasta, con occhi solo per lei. Tutti ad ascoltarla raccontare aneddoti tratti dalla sua sconvolgente vicenda professionale, la soppressione di Raiot, uno dei molteplici casi di limitazione della libertà d'espressione che abbiamo avuto modo di scorgere negli ultimi anni. E poi il ricordo sentito di Enzo Biagi, di ciò che si perde e ciò che rimane dopo la sua scomparsa, della rabbia e della necessità di non lasciarsi andare, poichè i valori da difendere sono troppo importanti per gettare la spugna senza combattere. Infine l'elogio a tutti i Gruppi MeetUp, portavoci di una necessità - quella di muoversi in prima persona affinchè i propri diritti, la salute e il benessere divengano nuovamente le priorità indiscusse - mai percepita così intensamente.
E pensare che il film non sono riuscito nemmeno a vederlo. Nulla da lamentare, figuriamoci. Ho avuto l'onore di cenare con lei durante la proiezione. Un onore che tuttavia avrei preferito condividere con molti altri dei miei compagni, come Giulia, ma purtroppo non è stato possibile. Ci sarà il tempo di viverlo di nuovo, senza rimpianti.
Paolo ha pubblicato due estratti della serata. Li riporto di seguito.
- L'amor di patria;
- L'imitazione di Silvio Berlusconi.
Ho guardato la pellicola venerdì. E sarei già pronto a rivederla ancora, e ancora.
Inebriante, coinvolgente. E' un cuore che batte. E' una danza che aumenta di ritmo con il trascorrere dei minuti. E' di un'umanità meravigliosa.
La storia è quella di un gruppo di comici - quelli del programma cult Avanzi - che si ritrovano in un paesello sardo, Su Pallosu, per realizzare uno spettacolo che richiami all'attenzione il progressivo svilimento della pesca delle aragoste. E' in realtà una scusa, per tenderci la mano e camminare dentro noi stessi, in un'avventura che porta in grembo un respiro profondo, una folata di aria fresca, un urlo liberatorio che assieme a quello di altri si trasforma in canto, divenendo un inno all'importanza dei rapporti fra le persone, dei ricordi, della memoria, dei sentimenti, della volontà di andare avanti nonostante le avversità, della tenacia, della voglia di ricominciare. Insieme.
Ringrazio Sabina. Per le emozioni che ci ha fatto vivere e per quelle che arriveranno in futuro, per la rinnovata speranza che ci ha infuso. Ringrazio di cuore Paolo e Giulia, persone dal cuore limpido e splendido, che forse mai mi sarà possibile raggiungere. Senza di loro quest'avventura non avrebbe potuto avere luogo.
A futura memoria. La libertà che abbiamo ce la siamo presa (Da "Viva Zapatero!", di Sabina Guzzanti).
Adrian was there
Vi voglio bene, senza di voi non sarei niente.
Che esperienza stupenda.
Dopo il Vajont, un altro ricordo che porterò nel mio cuore per lungo tempo.
Ho visto la gente in piedi, o seduta per terra, ad empire un cinema vecchio stile, con platea e tanto di balconata, che con tutta quella gente sembrava ancora più grande, immenso. Un altro Nuovo Cinema Paradiso.
Saranno stati cinquecento posti, a stento. Un limite travolto dalle centinaia di persone accorse a vederla. Centinaia di persone che nel mio piccolo ho contribuito a portare lì, perchè avessero modo di ascoltare dal vivo la voce di un'artista che ogni giorno di più scopro essere eccezionale, forte e tenace.
Seppur in fretta e furia, fra dubbi e incertezze, abbiamo realizzato un'impresa.
La proiezione del film "Le ragioni dell'aragosta", l'ultimo di Sabina, il secondo dopo "Viva Zapatero!" e il dibattito a seguire, con lei presente in sala, sono stati un successo. Una sala gremita, entusiasta, con occhi solo per lei. Tutti ad ascoltarla raccontare aneddoti tratti dalla sua sconvolgente vicenda professionale, la soppressione di Raiot, uno dei molteplici casi di limitazione della libertà d'espressione che abbiamo avuto modo di scorgere negli ultimi anni. E poi il ricordo sentito di Enzo Biagi, di ciò che si perde e ciò che rimane dopo la sua scomparsa, della rabbia e della necessità di non lasciarsi andare, poichè i valori da difendere sono troppo importanti per gettare la spugna senza combattere. Infine l'elogio a tutti i Gruppi MeetUp, portavoci di una necessità - quella di muoversi in prima persona affinchè i propri diritti, la salute e il benessere divengano nuovamente le priorità indiscusse - mai percepita così intensamente.
E pensare che il film non sono riuscito nemmeno a vederlo. Nulla da lamentare, figuriamoci. Ho avuto l'onore di cenare con lei durante la proiezione. Un onore che tuttavia avrei preferito condividere con molti altri dei miei compagni, come Giulia, ma purtroppo non è stato possibile. Ci sarà il tempo di viverlo di nuovo, senza rimpianti.
Paolo ha pubblicato due estratti della serata. Li riporto di seguito.
- L'amor di patria;
- L'imitazione di Silvio Berlusconi.
Ho guardato la pellicola venerdì. E sarei già pronto a rivederla ancora, e ancora.
Inebriante, coinvolgente. E' un cuore che batte. E' una danza che aumenta di ritmo con il trascorrere dei minuti. E' di un'umanità meravigliosa.
La storia è quella di un gruppo di comici - quelli del programma cult Avanzi - che si ritrovano in un paesello sardo, Su Pallosu, per realizzare uno spettacolo che richiami all'attenzione il progressivo svilimento della pesca delle aragoste. E' in realtà una scusa, per tenderci la mano e camminare dentro noi stessi, in un'avventura che porta in grembo un respiro profondo, una folata di aria fresca, un urlo liberatorio che assieme a quello di altri si trasforma in canto, divenendo un inno all'importanza dei rapporti fra le persone, dei ricordi, della memoria, dei sentimenti, della volontà di andare avanti nonostante le avversità, della tenacia, della voglia di ricominciare. Insieme.
Ringrazio Sabina. Per le emozioni che ci ha fatto vivere e per quelle che arriveranno in futuro, per la rinnovata speranza che ci ha infuso. Ringrazio di cuore Paolo e Giulia, persone dal cuore limpido e splendido, che forse mai mi sarà possibile raggiungere. Senza di loro quest'avventura non avrebbe potuto avere luogo.
A futura memoria. La libertà che abbiamo ce la siamo presa (Da "Viva Zapatero!", di Sabina Guzzanti).
Adrian was there