mercoledì 10 dicembre 2008

Latte alla spina e disinformazione

Dopo gli incentivi alle energie rinnovabili, adesso ci vogliono togliere anche il latte crudo.
Il latte alla spina, quello da rivendita in distributore self service, dove si riempie la stessa bottiglia più e più volte, per intenderci. Lo stesso per il quale, dal 6 all'8 dicembre, Telethon ha fatto partire una corsa di solidarietà in collaborazione con il Consorzio Tutela Latte Crudo e la Regione Lombardia: ogni due litri di latte venduti, il terzo è donato alla ricerca sulle malattie genetiche.
Nonostante questa importante iniziativa, la situazione è abbastanza grave: in una parola, disinformazione. In questi giorni, su reti televisive e testate giornalistiche nazionali, alcuni articoli e servizi stanno procurando forte discredito verso questo alimento, danneggiando gli stessi allevatori e produttori.
Frasi del tipo "Latte alla spina, allarme batteri" o "Latte crudo - E' necessario bollirlo", o ancora "Il Ministero ipotizza uno stop delle vendite", si sprecano.
9 casi di sindrome emolitico uremica indotta da Escherichia Coli O 157, presi a pretesto per diffondere l'idea della diretta implicazione del consumo di latte crudo non pastorizzato, sono stati più che sufficienti a far partire il perverso tam tam mediatico utile a generare clamore, insicurezza e disaffezione: le condizioni ideali affinché vi sia un intervento legislativo all'insegna delle più ingiuste restrizioni.
Con il Meetup "Amici di Beppe Grillo di Brescia" ho raccolto alcune dichiarazioni del Dr. Fausto Cavalli, agronomo zootecnico, coordinatore di Bevilatte Srl, Agenzia di Servizi per l'Agricoltura. La sua esperienza ci dimostra come in realtà questi clamorosi casi siano falsi, poiché nulla è mai stato dimostrato (nel 2008, le analisi disposte dall'Autorità Sanitaria hanno riscontrato la totale assenza dell'Escherichia Coli O 157 in tutti i 1423 campioni analizzati), ed anzi i produttori coinvolti proseguono a vendere regolarmente il loro latte, magari dopo aver denunciato a suo tempo alcuni funzionari ASL che li costringevano a tenere chiusi i distributori.
Ci siamo chiesti il perché di una tale insistente campagna denigratoria, e la risposta non si è fatta attendere.
Il fenomeno del latte crudo alla spina parte proprio dalla nostra città, Brescia, ed è arrivato ad oggi ad estendersi fino a 1000 distributori sul territorio nazionale (405 solo in Lombardia), ciascuno dei quali vende circa 100 litri di latte al giorno, per 365 giorni all'anno. Un litro di latte alla spina costa mediamente 1 euro, ovvero 50 centesimi in meno del latte pastorizzato fresco da supermercato (fonte: http://www.clal.it/). Tirando le somme, si tratta di 18 milioni di euro che in un anno scompaiono dalle tasche delle grandi distribuzioni e multinazionali lattaie, a beneficio di noi cittadini che paghiamo meno e beviamo tutta salute, riscoprendo il rapporto diretto con l'agricoltura. In allegato riporto un testo documentato redatto dallo stesso Dr. Cavalli.
La tempistica quasi svizzera con la quale si sono manifestati i ripetuti allarmi sui casi di affezione da Escherichia Coli O 157, induce a pensare che l'iniziativa che vede protagonisti agricoltori e Telethon abbia forse dato "troppo" risalto al consumo di latte alla spina, una pratica a nostro avviso salutare ed economica. Due concetti, questi, che in un mondo devastato da un consumismo sempre più isterico e frenetico, devono essere messi in condizione di non nuocere.
Per quanto ci riguarda, continueremo ad acquistare il latte crudo alla spina, e a rifornirci presso i distributori in città. Inoltre, in sua difesa firmeremo la petizione al Ministro delle Politiche Agricole Zaia e al sottosegretario Martini, promossa dal Consorzio Tutela Latte Crudo per dire "no" alla chiusura preventiva dei distributori di latte crudo.
Confidiamo di vedere anche le vostre firme accanto alle nostre.
E speriamo Beppe Grillo ci perdonerà, se per questa volta rinunciamo ad adottare la sua formula "le fragole sono mature".
Oggi preferiamo questa: "la mucca è stata munta".
Loro non molleranno mai, noi neppure.

Una piccola rassegna stampa che pare ridare lustro al latte crudo alla spina:
- La Voce di Mantova - "Latte crudo: per il 2009 costerà un euro al litro";
- Il Mattino di Padova - "Il Latte crudo fa male? Sì, alla concorrenza";
- Cooperativa Il Salvagente - "La scheda: latte crudo e latte pastorizzato, cosa cambia";
- Il Giornale di Brescia - "Latte, attacco ingiustificato".

Ps
Mentre scrivo mi giunge la più indecente fra le notizie che era lecito attendersi da questa vergognosa campagna denigratoria.
Latte crudo: Martini firma ordinanza per indicazione "Obbligo di bollitura"
Fonte: ASCA.

Come posso avere fiducia nel mio futuro, in questo Paese?

Adrian was there

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