Da poche ore è morta Eluana Englaro, ragazza ridotta in stato vegetativo da 17 anni.
La sua storia mi ha insegnato le perversioni che spesso nasconde la natura umana.
Solidarietà a Beppino Englaro, e al suo dramma di padre, del quale nessuno potrà mai immaginare l'entità. Solidarietà al rispetto che gli è mancato dall'Istituzione in cui crede e da coloro che con presunzione hanno ritenuto lecito sostituirsi al suo dolore. Solidarietà alla libertà di scelta, quella di una ragazza che ha visto compiere le sue volontà dopo 17 anni di attesa. Solidarietà a quanti vivranno la medesima esperienza, tuttavia privati della libertà di scegliere se andarsene o restare, perchè a breve negata. Solidarietà alla natura, che si è presa una vita sottrattale dall'uomo per ben 17 anni. Solidarietà al Popolo Italiano, che ha visto uno dei suoi più importanti valori stuprato da un Imprenditore in età pensionabile e in potenza di subire il fascino della demenza senile. Solidarietà alla Costituzione Italiana, che a differenza dell'Imprenditore ha ancora tanto da insegnarci. Solidarietà al pubblico televisivo, che sarà costretto a reti unificate a subire l'incontenibile disprezzo di Bruno Vespa e dei suoi simili per i presunti "assassini". Solidarietà alla riforma del processo penale, prodotta a beneficio dell'Imprenditore e passata sotto silenzio nella tempesta Englaro. Solidarietà ai cittadini italiani, che a mezzo stampa saranno spinti a dividersi ulteriormente, fra coloro che santificano l'Imprenditore e i suoi seguaci, e coloro che ne sono nauseati, amplificando la disputa nei termini degli Unti del Signore contro gli Assassini. Solidarietà a quanti, nel mezzo, attendono che la ragione dell'uomo si risvegli. Solidarietà a me stesso, che con pazienza attendo.
Addìo Eluana. Ovunque tu sia, spero tu non senta le urla di chi si spartirà la tua memoria.
Adrian was there
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